La situazione COVID in Uganda

Anche l’Uganda è stata colpita dall’espandersi dell’epidemia di Covid-19, con quasi 45 mila casi e 350 morti dall’inizio della pandemia.

Dopo il picco dei casi avvenuto tra novembre 2020 e gennaio 2021, l’andamento della curva epidemiologica per alcuni mesi è calato ma da aprile scorso il numero di nuovi casi giornalieri sta ritornando a salire raggiungendo alcuni giorni fa il numero di 223 nuovi casi in un giorno.

Le autorità ugandesi sono consapevoli di questa tendenza e Ruth Aceng, il Ministro ugandese della Sanità, ha espresso a inizio maggio la sua preoccupazione per l’aumento di casi che si sta registrando nelle ultime settimane nel Paese parlando del rischio di una seconda ondata di infezioni da coronavirus. A preoccupare particolarmente sono le varianti del virus che hanno iniziato a circolare nel territorio nazionale tra cui quella indiana, quella sudafricana e quella inglese che hanno fatto aumentare il numero dei contagi.

Tra le misure prese per contrastare questo aumento dei casi ci sono le restrizioni imposte a coloro che provengono da quei paesi in cui si registrano elevati numeri di casi e varianti, applicando una strategia atta a dividere gli Stati in categorie in base alla loro situazione epidemiologica e prevedendo di conseguenza misure per impedire ai loro cittadini l’ingresso nel paese.

Nonostante il peggioramento della situazione epidemiologica, più di 330 mila persone sono state vaccinate con la prima dose di vaccino AstraZeneca e il Paese ha ricevuto 964 mila dosi dello stesso vaccino da parte della World Health Organization e del governo Indiano. Il piano vaccinale del paese prevede la vaccinazione in via prioritaria di 22 milioni di persone classificate come ad alto rischio tra cui il personale medico, gli anziani e gli insegnanti.

Il piano vaccinale, dunque, ha iniziato ad essere attuato e la sua implementazione è ora una priorità per il Paese. Come sottolineato Yonas Tegegn, il rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Uganda, le varianti del virus che hanno cominciato a circolare in Uganda rendono ancora più impellente la necessità di accelerare il piano vaccinale e di rispettare le misure anti contagio.

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